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Il saper aspettare

Il Saper Aspettare

La pazienza è la facoltà di mantenere nei confronti delle avversità un atteggiamento neutro. E’ una qualità e un atteggiamento interiore proprio di chi accetta il dolore, le difficoltà, le controversie della vita con animo sereno e tranquillità, controllando la propria emotività e perseverando nelle azioni.
Nell’era contemporanea, il tempo è diventato un bene prezioso, forse il più prezioso, il cui scopo diviene lo spenderlo, il consumarlo al meglio e non sprecarlo; sembra che l’unico tempo sia quello presente, il qui ed ora dove nascono infinite possibilità: tutta la vita è adesso.
D’altronde la giornata di gran parte delle persone è segnata dall’orologio, dal poco tempo a disposizione e le tante cose da fare, ecco allora che i più piccoli contrattempi fanno aumentare il nervosismo e gli scatti di ira divengono sempre più frequenti. Importante è riuscire a distinguere gli eventi, che richiedono una risposta rapida e quelli che necessitano di più pazienza.
La vita di ognuno è costernata da attese, ci sono quelle interminabili e altre che si dissolvono in poco tempo; quelle collegate a eventi piacevoli, come la nasciata di un bambino; altre legate a notizie dolorose, la diagnosi di una malattia; attese che danno fiducia nel futuro e altre che abbattono.
Il non sapere cosa accadrà può generare uno stato di ansia, ma l’essere pazienti diviene un segno di saggezza e l’attesa implica la capacità di far uso in modo consapevole del fluire del tempo. L’accrescimento delle strutture neo-corticali, che si è avuta nell’essere umano, ha permesso di poter rimandare l’azione e utilizzare capacità di ordine superiore, come il pensiero strategico, l’immaginazione e la pianificazione. Ed è grazie alla pausa, al saper aspettare, che si sviluppa il pensiero e una possibile pianificazione del futuro.
Il non fare subito non è rassegnazione o indecisione, ma il fermarsi e procastinare è il saper gestire le situazioni della vita con un atteggiamento riflessivo e costruttivo, riuscendo a mantenere la calma.
Accanto al tempo fisico, che può essere misurato, c’è la prospettiva temporale o orizzonte temporale, che rappresenta il tempo psicologico in cui l’individuo vive: il vissuto psicologico della persona che, vivendo nel presente, è in grado di aver una rappresentazione del passato e del futuro, le quali dirigono il comportamento in quanto l’azione che si compie è determinata non solo dalla situazione presente, ma anche dall’esperienza passata e dal’aspettativa futura.
Riprendere la propria storia personale, ricontestualizzare gli eventi significativi della propria vita, può essere utile per imparare ad essere pazienti, a fermarsi, per prendere fiato, e pianificare e progettare nuove attività e obiettivi futuri.