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I confini personali

I confini personali rappresentano dei limiti che poniamo a noi stessi e agli altri, per proteggere la nostra salute sia emotiva che fisica e per proteggerci dalle richieste degli altri permettendoci di esprimere chi siamo.
Il termine confine, da un punto di vista etimologico, indica il limite che separa una proprietà territoriale, linguistica, sociale, da un’altra. In biologia è la membrana di passaggio tra la parte interna e quella esterna, che regola la temperatura corporea, e anche da un punto di vista psicologico il confine delimita il bordo dell’identità: separando ciò che è dentro da ciò che è fuori.
Confine come un qualcosa che delimita, ma nello stesso tempo protegge, il muro che fa guardare fuori con eccitazione, ma nello stesso tempo protegge l’interno e senza muro non ci sarebbero neanche più le protezioni che ci avvertono del possibile pericolo. I limiti e la loro accettazione come passo importante in cui ci si differenzia dalla propria famiglia d’origine per acquistare la propria identità personale e investire su se stessi prestando attenzione ai propri bisogni con l’accettazione che non si è onnipotenti e si deve imparare a tollerare la frustrazione.
Infatti il confine svolge una funzione fondamentale di costrizione e protezione dell’identità individuale, delimita chi siamo noi da ciò che è altro da noi, permettendoci di entrare in relazione intima differenziandoci dall’altro e mantenendo il proprio sé. Senza confini non si avrebbero degli spazi definiti e sarebbe tutto una massa indifferenziata.
Chi è psicologicamente senza confini vive con una grande sofferenza psichica in balia degli altri senza capire dove finisce l’altro e inizia sé, mentre all’estremo opposto vi è chi ha un confine troppo rigido, che diventa una gabbia imprigionandolo al suo interno impedendo il contatto intimo sia con se stesso che con l’altro.
Vi sono persone che, per la paura di un possibile rifiuto o abbandono, non riescono a mettere confini tra sé e l’altro, non riescono a dire di no per un senso di colpa e per la paura di ferire l’altra persona trascurando chi sono e cosa veramente vogliono rischiando di vedere una immagine distorta di se stessi negli occhi dell’altro a cui viene dato il potere e il controllo della relazione senza la possibilità che vi sia un rapporto bilanciato e lo scambio relazionale.
E poi vi sono persone con uno stile iperconfinato in cui vi è la tendenza a dire frequentemente di no, perché il sì è visto come un cedimento verso l’altro. Una modalità comportamentale appresa in ambienti in cui il contatto fisico ed emotivo veniva evitato e la persona è dovuta diventare velocemente autosufficiente e in guardia.
I confini è importante che vi siano e siano sani, che non vengano costruiti per alzare un muro separato dal mondo, ma siano funzionali a relazioni positive permettendo che vi sia interdipendenza reciproca e differenze individuali.