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La Fiducia e la Gelosia

Fiducia Gelosia
“La gelosia è un mostro dagli occhi verdi che dileggia la carne di cui si nutre”
William Shakespeare
Partiamo dal concetto di fiducia come parte dei bisogni primari dell’uomo, la base emotiva su cui viene impostata la vita sociale. La fiducia è una capacità, che si consolida nella relazione che il bambino instaura fin dai primi mesi di vita con la propria figura di accudimento.
Se i bisogni infantili verranno soddisfatti, ci saranno da adulto i presupposti per sviluppare un generale senso di fiducia, che permetterà a sua volta di costruire relazioni sane e soddisfacenti. Invece, se le principali esigenze di cura del bambino (fame, sete, caldo, freddo ecc…) non verranno ascoltate dalle figure di accudimento, questi da grande è possibile che diffiderà dell’ambiente che lo circonda.
La gelosia diviene di conseguenza un’esperienza soggettiva, un’emozione sociale, che cambia a seconda del contesto; una componente intrinseca del legame amoroso “Se c’è l’amore ci deve essere una componente di gelosia, che deve essere gestita” (Bruno Bara).
Secondo Bruno Bara non c’è un modo giusto per essere gelosi ed evidenzia la presenza di due stili di gelosia: lo stile “fobico” caratterizzato dalla paura del mondo che ci circonda, essendo questo pericoloso si ha il bisogno di qualcuno accanto che ci protegga, in questo caso la responsabilità è del pertner, che non è stato in grado di proteggerci e nel momento in cui ci fosse una perdita di fiducia si esce di scena. Invece, per lo stile “ossessivo” la responsabilità, quando vi è un qualcosa che non va nel rapporto, è propria e si tende a pensare che si sarebbe dovuto prevedere quello che sta accadendo. In tal caso si parla di una modalità più controllante verso il partner, con la tendenza a reputarsi responsabile di non essere riusciti a prevedere l’evento.
La gelosia è un sentimento legato alla possessività, ossia un qualcosa che si ritiene proprio, con un forte timore di una possibile perdita.
La gelosia sana è una caratteristica intrinseca alla relazione d’amore, deve essere presente a dei livelli accettabili per far sì che l’altro si senta veramente amato e riconosca di essere la persona più importante e cara che il partner possiede.
Invece, nella gelosia patologica si generano comportamenti che non hanno riscontro nella realtà, forti timori di perdita, con un’angoscia che prende forma nella mente senza alcun riscontro oggettivo. Le cose perdono di realtà oggettiva e il geloso si crea una realtà sua e non c’è verso di smuoverlo, viene tutto erroneamente interpretato e tutto può essere frainteso.
Vi è una paura irrazionale dell’abbandono, una sospettosità per ogni comportamento, una spiccata aggressività verso il partner, il tutto condito da uno spiccato senso di inadeguatezza e scarsa autostima verso se stessi.
Il geloso patologico ha il bisogno disperato di possedere l’altro e si scontra con l’impossibilità di raggiungerlo del tutto e questo può portarlo a dei veri e propri deliri di gelosia, che in alcuni casi sono all’origine dei delitti passionali.
Potrebbe esserci, dietro a tanta gelosia senza fondamento, una famiglia d’origine che non si era presa cura dei bisogni, delle attenzione e non aveva costruito una buona relazione affettiva con il bambino, non permettendogli di sviluppare quel sentimento di fiducia, che gli permetterà, come detto all’inizio, di costruire relazioni sane e soddisfacenti.
Un percorso terapeutico diviene un contesto in cui è possibile riprendere la propria storia, partendo dalla propria storia con i propri genitori per trovare una significato nuovo e imparare a costruire situazioni in cui ci sia la possibilità di fidarsi e correre il rischio, possibile ma non certo, di venire traditi e delusi.