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Internet Addiction Disorder

Renee Magritte
Negli ultimi anni la grande diffusione che hanno avuto i prodotti digitali prende il nome di rivoluzione digitale, in quanto è in atto una vera e propria rivoluzione dove il mondo virtuale si intreccia con il mondo reale modificando significativamente le esperienze emotive e cognitive degli individui.
Un cambiamento che ha coinvolto i mezzi di comunicazione soprattutto quelli di massa, che inevitabilmente ha portato le persone a mutare le proprie percezioni e le proprie aspettative. Il mondo è mutato e di conseguenza siamo cambiati anche noi che lo viviamo. Abbiamo mutato il modo di pensare, di scrivere, di fotografare e via dicendo quasi senza accorgercene.
La vita delle persone si consuma in rete, dove è possibile studiare, lavorare, comprare, amare e sognare il tutto ad una elevata velocità, dove si superano i vincoli spaziotemporali, dove sono possibili giochi di identità, dove vi è libertà di trasgressione e mille altri aspetti carichi di fascino da far sì che le dinamiche della vita reale a volte diventino insignificanti e insufficienti rispetto all’imprevedibilità e all’emozione che dà la vita virtuale.
Lo psichiatra americano Ivan Goldberg, nel 1995, introdusse il termine IAD, Internet Addiction Disorder, per indicare una problematica ancora in via di definizione, che si riferisce ad un uso eccessivo di internet asssociato a comportamento irritabile e umore negativo quando se ne è deprivati. Una condizione associata come il gioco d’azzardo ai disturbi del controllo degli impulsi: l’incapacità del soggetto di resistere a un impulso o a una tentazione impellente, una spinta che può portare il soggetto a compiere azioni pericolose sia per sé che per gli altri ed è preceduta da una sensazione di crescente tensione ed eccitazione che fa seguito il piacere, gratificazione e sollievo (DSM-IV)
Alcune delle caratteristiche distintive dell’Internet Addiction Disorder sono l’aumento del tempo trascorso collegati ad internet per raggiungere lo stesso grado di soddisfazione precedente; sforzi ripetuti a limitare l’utilizzo di internet; l’utilizzo di internet come strumento di regolazione delle emozioni negative come il senso di solitudine e la tristezza e il tutto accompagnato da sintomi di irritabilità, depressione o irritabilità emotiva se l’uso di internet viene limitato e a sua volta l’astinenza da internet provoca ansia, agitazione psicosomatica e pensieri ossessivi focalizzati su internet.
L’attività scolastica o lavorativa e le interazioni sociali della persona vengono danneggiate dall’uso eccessivo e improrio di internet, che acquisisce nella vita della persona una posizione centrale a discapito di altre attività importanti e significative.
Un percorso psicoterapeutico per rinforzare le proprie strutture interne e uscire dal circolo vizioso che la dipendenza da internet ha creato e per sostituire alle vecchie strategie, che hanno creato la dipendenza, delle nuove e più funzionali, con l’obiettivo di ritornare ad avere relazioni e interazioni di buona qualità nella vita quotidiana.